Strani e straordinari modi di usare l’Intelligenza Artificiale
Oggetto di moltissimi dibattiti e spesso dipinta come male assoluto del nostro tempo, l’AI farà a lungo parlare di sé. Nel frattempo, proseguirà la sua veloce corsa evolutiva invadendo le nostre vite, in molti casi, probabilmente, senza nemmeno che ce ne accorgiamo, come sta accadendo in alcuni strani e affascinanti casi.
Articolo di Nicoletta Boldrini, giornalista tech e blogger
I progressi nel campo dell’intelligenza artificiale non sempre vengono accolti con entusiasmo, spesso spaventano e inducono le persone a temere di perdere il lavoro o di vedere ridotte le proprie libertà di scelta e di pensiero a causa dell’influenza degli algoritmi.
Preoccupazioni legittime, ma scienziati e studiosi di tutto il mondo concordano nel ritenere che i rapidi progressi degli ultimi anni (Big Data Analytics, sistemi di autoapprendimento, Predictive Analytics, IoT, Realtà Virtuale e Aumentata, riconoscimento del linguaggio naturale e via dicendo) hanno consentito allo sviluppo di una AI “di nuova concezione” che sta contribuendo ad accelerare la ricerca (non solo in campo tecnologico ma anche medico, naturale, geografico, biologico, ecc.) e a migliorare le nostre vite (come hanno raccontato alcuni studiosi alla recente White Conferenza di House Frontiers a Pittsburgh).
La conservazione della fauna selvatica
Secondo Tanya Berger-Wolf, docente di informatica presso l'Università dell'Illinois a Chicago, moltissimi ricercatori hanno bisogno di sapere quanti animali ci sono nel mondo e dove vivono ma una simile capacità era fino ad oggi impensabile (oltre al fatto che non ci sono abbastanza collari GPS per poter tracciare gli animali selvatici di tutto il mondo). Così, Berger-Wolf ed il suo tema hanno creato Wildbook.org, un sito che ospita un sistema e algoritmi di AI in grado di controllare le foto caricate online, sia dagli esperti-ricercatori, sia dal pubblico cittadino.
Il sistema può riconoscere i segni unici di ogni animale, tracciare il suo habitat utilizzando le coordinate GPS fornite da ciascuna foto, stimare l’età dell’animale e rivelarne il sesso. Un sistema che, dopo una massiccia campagna fotografica nel 2015, è riuscito a stimare il rischio di estinzione delle zebre di Grévy (in Kenya) a causa dei troppi attacchi ai cuccioli da parte dei leoni, spingendo i funzionari locali a cambiare programma di gestione dei leoni proteggendo quindi entrambe le specie.
Di sepsi non si muore, se diagnosticata in tempo
La sepsi è una malattia che si verifica quando il nostro organismo mette in atto una reazione immunitaria abnorme contro una infezione provocando gravi danni agli organi, fino anche alla morte se non intercettata in tempo.
L’AI messa a punto da un team di ricercatori alla Johns Hopkins Whiting School of Engineering (il sistema è chiamato TREWScore - allarme precoce in tempo reale mirato) offre una risposta molto valida: gli algoritmi che scandagliano i dati sulle cartelle cliniche elettroniche possono aiutare i medici a diagnosticare la sepsi anche 24 ore prima che si scateni l’infiammazione accelerando quindi non solo la diagnosi ma evitando inutili sofferenze ai pazienti.
Ed ecco il “tocco” finale
Nel 2004, un incidente automobilistico ha reso Nathan Copeland quadriplegico, che significa che non poteva sentire o muovere né le gambe né le braccia. Oggi Copeland, grazie al team del Dipartimento di Medicina Fisica e Riabilitazione dell'Università di Pittsburgh - School of Medicine guidato dal Dr. Michael Boninger, può provare di nuovo la sensazione tattile delle mani grazie ad un mix di robotica avanzata, nanotecnologie (microchip) ed AI.
I medici hanno impiantato due piccoli chip elettronici nel cervello di Copeland: uno nella corteccia sensoriale, che controlla il tatto, e l’altro nella corteccia motoria, che controlla il movimento. Durante una prova, Copeland è stato in grado di controllare il braccio robotico direttamente dal proprio cervello, con i suoi pensieri, ma la cosa ancor più straordinaria è che Copeland ha detto di aver provato la sensazione del tatto quando i ricercatori hanno toccato la sua mano (quella robotica!).
Le “parole chiave” dell’Intelligenza Artificiale
Machine Learning: apprendimento automatico inteso come abilità delle macchine (intese come computer) di apprendere senza essere state esplicitamente e preventivamente programmate.
Deep Learning: apprendimento cosiddetto “profondo” basato su reti neurali artificiali multi-strato (per il calcolo parallelo) che utilizzano algoritmi ispirati alla struttura, al funzionamento e alle connessioni delle reti neurali biologiche (cioè quelle dell’essere umano).
Predictive Analytics: varietà di tecniche matematico-statistiche e algoritmi di modellazione predittiva, apprendimento automatico e data mining per analisi basate su fatti storici e attuali (anche in real-time) per fare predizioni sul futuro o su eventi sconosciuti.
Realtà Virtuale: è il termine usato per indicare una realtà simulata. la realtà virtuale può essere vista come un “mondo digitale” dove una persona o un oggetto possono essere “trasportati” virtualmente.
Realtà Aumentata: sistemi e tecnologie che amplificano la realtà arricchendola con informazioni o oggetti accessibili digitalmente con un aumento della percezione sensoriale delle persone che accedono a questi contenuti digitali.
NLp — Natural Language processing: l’elaborazione del linguaggio naturale è un metodo di interazione uomo-macchina e rappresenta il processo di trattamento automatico (da parte di un computer) delle informazioni scritte o parlate in una lingua naturale dall’uomo.
Articolo tratto da
Trend by itasascom
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