Innovation sparks
Dall’idea alla realizzazione: il progetto di Rationence che ha conquistato il SAS Hackathon 2024 nella categoria Life Science
Il dietro le quinte della partecipazione di Rationence al SAS Hackathon, le sfide affrontate e le lezioni apprese lungo il percorso.
Intervista a Patrizia Schmidt, Chief Data Scientist & Business Developer di Rationence
Partecipa anche tu a SAS Hackathon!
15 settembre - 10 ottobre 2025
Le iscrizioni chiudono il 31 agosto 2025.
Tempo di lettura: 5 min
Il SAS Hackathon è molto più di una competizione: è un'opportunità unica per innovatori, data scientist e sviluppatori di tutto il mondo di testare le proprie capacità, collaborare su progetti di alto impatto e confrontarsi con tecnologie avanzate in un ambiente stimolante. In questo contesto altamente competitivo, il team italiano di Rationence ha saputo distinguersi, aggiudicandosi il primo posto nella categoria Life Science. La loro soluzione, Abstract Finder, è nata con l'obiettivo di rivoluzionare il modo in cui i professionisti del settore biomedico ricercano informazioni scientifiche, sfruttando intelligenza artificiale generativa e strumenti avanzati di analisi testuale.

L’aspetto più stimolante è stato il contesto dell'hackathon: un ecosistema dinamico in cui l'innovazione, la sperimentazione e la collaborazione tra competenze diverse diventano gli ingredienti fondamentali per il successo. Patrizia Schmidt Chief Data Scientist & Business Developer Rationence
Cosa vi ha portato a partecipare al SAS Hackathon?
Abbiamo deciso di partecipare fondamentalmente per l'amore verso le sfide: ci attirava moltissimo l'idea di partire da un foglio bianco e trasformare un'intuizione in un progetto concreto, funzionante e potenzialmente applicabile nel mondo reale. La possibilità di metterci alla prova in un ambiente altamente competitivo, con un tempo limitato e strumenti all’avanguardia, rappresentava un’occasione imperdibile per testare le nostre capacità e spingerci oltre i nostri limiti.
Il fascino della sfida tecnica è stato senza dubbio un elemento trainante, ma ciò che ha reso il tutto ancora più stimolante è stato il contesto dell'hackathon: un ecosistema dinamico in cui l'innovazione, la sperimentazione e la collaborazione tra competenze diverse diventano gli ingredienti fondamentali per il successo.
Abbiamo anche visto nell'hackathon un'importante opportunità commerciale, un banco di prova per esplorare nuove soluzioni e verificare la loro applicabilità in contesti aziendali concreti. L’idea di poter sviluppare qualcosa che non solo fosse interessante dal punto di vista tecnico, ma che potesse avere un reale impatto nel nostro settore e diventare un asset per i nostri clienti, ci ha motivati ulteriormente.
Infine, abbiamo sfruttato l’esperienza come un prezioso strumento di team building. Il team era composto da persone con diversi livelli di esperienza, e abbiamo voluto creare un ambiente in cui tutti potessero contribuire, crescere e mettere alla prova le proprie capacità. Per chi aveva meno esperienza, è stata un'opportunità unica per imparare direttamente sul campo, mentre per i membri più senior è stata una sfida nella gestione delle dinamiche di gruppo e nella valorizzazione delle competenze individuali. La sinergia e il coinvolgimento del team sono stati determinanti nel nostro percorso, e la vittoria ha rappresentato la conferma che il nostro approccio collaborativo ha funzionato alla perfezione.
Quanto è importante la motivazione del team e la valorizzazione delle singole competenze?
Fondamentale. Senza una squadra motivata e affiatata, nessuna innovazione può davvero prendere forma. L’hackathon non è solo una sfida tecnologica, ma anche un esercizio di collaborazione, creatività e gestione delle competenze. Il successo del nostro team è stato possibile proprio perché siamo riusciti a valorizzare ogni singolo membro, mettendo a sistema capacità differenti e facendo emergere il meglio da ciascuno.
Ci siamo trovati con un gruppo che, quasi per caso, copriva tutte le necessità per portare avanti il progetto: dalla componente analitica e tecnica fino alla gestione della governance dell’intero processo, che ho curato personalmente come PM. Questa eterogeneità di competenze ha rappresentato una risorsa cruciale: non solo ci ha permesso di distribuire il lavoro in modo efficace, ma ha anche favorito un arricchimento reciproco.
Ci può raccontare il progetto più in dettaglio?
Il progetto si chiama Abstract Finder, uno strumento pensato per facilitare e velocizzare l'interrogazione dei database biomedici. L’utente può inserire una query in testo libero e in qualsiasi lingua, semplificando notevolmente la ricerca rispetto alle piattaforme tradizionali come PubMed, che richiedono l’uso esclusivo dell’inglese e di query strutturate. Tramite l’integrazione con la tecnologia generative AI (GPT-4), la query libera viene trasformata in linguaggio tecnico idoneo per interrogare direttamente PubMed attraverso API specifiche.
Abstract Finder non solo recupera gli abstract pertinenti, ma li riassume automaticamente grazie al Visual Text Analytics, mostrando all’utente solo le informazioni principali in tre frasi sintetiche. Inoltre, attraverso l'integrazione di Python, il tool calcola uno score di similarità tra la query dell'utente e i risultati restituiti, facilitando ulteriormente l'individuazione delle fonti più rilevanti. Completano il progetto dashboard analitiche sviluppate in SAS Visual Analytics, che consentono ulteriori analisi e approfondimenti sui risultati.
Quali difficoltà avete incontrato lungo il percorso e come le avete superate?
Una delle principali difficoltà è stata sicuramente trovare l’idea iniziale, fondamentale per l’iscrizione stessa all’hackathon. Una volta identificata l’idea, ci siamo confrontati con la sfida del tempo limitato – solo quattro settimane – che ha reso necessario un lavoro estremamente focalizzato e una gestione efficace delle risorse e delle attività. La collaborazione, la motivazione del team e il supporto prezioso del nostro mentor assegnatoci da SAS ci hanno permesso di superare efficacemente queste difficoltà.
Quali sono i principali takeaway di questa esperienza?
L'esperienza ha superato ampiamente le nostre aspettative, portando con sé una serie di lezioni preziose che andranno ben oltre la durata dell’hackathon. Innanzitutto, abbiamo avuto la conferma che le idee innovative possono nascere e svilupparsi anche in contesti di grande pressione, a patto che ci sia un gruppo coeso, motivato e capace di adattarsi rapidamente. Questo evento ci ha dimostrato quanto sia fondamentale combinare creatività e metodo: avere un’idea brillante è solo il primo passo, ma è la capacità di tradurla in qualcosa di concreto che fa davvero la differenza.
Dal punto di vista tecnico, abbiamo potuto testare in prima persona l’enorme potenziale di SAS Viya e delle sue tecnologie più avanzate, sperimentando soluzioni che potrebbero avere applicazioni molto più ampie di quelle immaginate inizialmente. Inoltre, il processo di sviluppo ci ha insegnato l’importanza di bilanciare sperimentazione e pragmatismo: in un tempo limitato, è essenziale focalizzarsi sulle funzionalità chiave, senza disperdersi in dettagli secondari.
Un altro aspetto fondamentale è stata la crescita personale e professionale che ogni membro del team ha sperimentato. Lavorare in un contesto così dinamico e competitivo ha permesso a tutti di uscire dalla propria zona di comfort, imparare nuove competenze e affinare capacità come il problem solving, la gestione del tempo e la comunicazione efficace.
Infine, uno dei takeaway più importanti riguarda la visibilità e le opportunità generate dall’hackathon. La vittoria ci ha dato un’importante esposizione a livello internazionale. Al di là del risultato finale, ciò che ci portiamo a casa è la consapevolezza che partecipare a eventi come questo significa investire non solo in innovazione tecnologica, ma anche nella crescita del team e nella capacità di affrontare le sfide future con una mentalità ancora più aperta e resiliente.
Sicuramente parteciperemo alle prossime edizioni con ancora più entusiasmo, preparazione e voglia di metterci in gioco.

Il Team di Rationence
Da sinistra a destra:
Tommaso Corso
Yuri Terzi
Marco Guarisco
Roy Rosales
Patrizia Schmidt
Ilaria Casati
Stefano Dellacasagrande
Elena Varsalona
Che significato ha avuto l’hackathon per i membri del team?
Per scoprirlo, abbiamo chiesto ai partecipanti di Ratioteam di condensare la loro esperienza in una sola frase. Il risultato? Una raccolta di impressioni autentiche, che raccontano entusiasmo, sfida, collaborazione e crescita personale. Ecco cosa ci hanno detto.
Durante l’Hackathon abbiamo avuto la possibilità di vedere con i nostri occhi come, grazie al lavoro di squadra e alle tecnologie messe a disposizione dalla piattaforma di SAS Viya, un’idea può prendere vita e diventare una soluzione innovativa, che può fare la differenza per la ricerca scientifica. Ilaria Casati Data Scientist
Una gran bella esperienza che ci ha permesso di far gioco di squadra per un obiettivo fuori dagli schemi. Spero possa diventare una tradizione annuale per il nostro team. Tommaso Corso Data Scientist
In 40 anni di attività (ho cominciato perforando i miei primi programmi su schede) ho dovuto affrontare molte sfide ma nessuna è mai stata eccitante e ringiovanente quanto il SAS Hackathon! Stefano Dellacasagrande Senior SAS Architect e Technical Leader
L'Hackathon è stata un'ottima occasione per mettere in pratica AI e tecniche avanzate, sfruttando al massimo le capacità di SAS. Un'esperienza che ha messo in evidenza quanto ci piace fare le cose in grande, con la vittoria che ci ha portato anche negli USA! Marco Guarisco Data Scientist
È stato un piacere poter partecipare a un progetto così innovativo, che mi ha permesso di sperimentare tecnologie avanzate, trasformare un’idea in una soluzione concreta e lavorare in team con i miei colleghi. Roy Rosales Data Scientist
Il SAS Hackathon è stata un’opportunità straordinaria per apprendere nuovi linguaggi e sperimentare tecnologie all’avanguardia. Partecipare, insieme ai miei colleghi, alla realizzazione di un progetto innovativo è stato un vero onore, perché ci ha permesso di metterci alla prova e sviluppare un'applicazione concreta e accessibile a tutti. Yuri Terzi Data Analyst
Un’esperienza stimolante che ci ha consentito di esplorare nuove tecnologie, accrescere le nostre competenze e rafforzare ulteriormente il team, preparandoci al meglio per le sfide future! Elena Varsalona Data Scientist
6 maggio 2025
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