Innovation sparks
L'innovazione tecnologica parte sempre dalle persone
Valentina Sorgato, Amministratrice Delegata di SMAU
Laureata in economia, due figli, sposata, e una passione sfrenata per l’innovazione tecnologica ma con una consapevolezza forte: dipende sempre tutto dalle persone.
La passione per il mondo dell'innovazione è arrivata per una “botta di fortuna” quando, poco prima della laurea, ha iniziato uno stage per l'organizzazione di un evento legato al tema dei talenti. Si trattava, nello specifico, di un evento per i giovani talenti e le nuove professioni che stavano nascendo legate all'avvento di Internet. “Da quel momento...non ho più lasciato il tema dell’innovazione tecnologica”, ci racconta Valentina Sorgato, Amministratrice Delegata di SMAU.
Credo che la flessibilità sia oggi la caratteristica più premiante, sia per le organizzazioni aziendali, sia per le singole persone. Valentina Sorgato Amministratrice Delegata SMAU
Cosa significa per te fare innovazione oggi nelle aziende?
Penso che l'innovazione, per tutte le aziende, in tutti i settori e di tutte le dimensioni, sia una necessità da cui non si possa prescindere: non si può mantenere la propria posizione o guadagnare nuovi vantaggi competitivi senza innovazione.
Quali sono oggi le competenze maggiormente richieste dalle imprese?
Mai come in questo momento, in cui ci troviamo a dover affrontare stravolgimenti che avremmo anche voluto evitare, è necessario riflettere sul mondo del lavoro, sul fatto che sta cambiando e che le aziende, e le persone, cercano la flessibilità prima di qualsiasi altra caratteristica.
Oggi è indispensabile adattarsi a nuove modalità di lavoro e questo richiede moltissima flessibilità e capacità di adeguamento, per esempio nell'affrontare tempistiche diverse nelle modalità in cui si svolge il proprio lavoro o con le quali si devono adattare i processi aziendali. Credo che la flessibilità sia oggi la caratteristica più premiante, sia per le organizzazioni aziendali, sia per le singole persone.
Quanto e perché è sempre più importante oggi un re-skilling delle competenze?
McKinsey ha stimato che, a livello globale, entro il 2030 il 14% dell'attuale forza lavoro dovrà fare un cambio di categoria professionale ("Jobs lost, jobs gained: Workforce transitions in a time of automation", McKinsey Global Institute). Questo è un dato elevatissimo se pensiamo che, soprattutto in Italia, la durata media della permanenza all'interno di un'azienda è molto elevata. Pensare che il 14% di noi tra pochi anni farà un lavoro completamente diverso è un dato che può spaventare.
Per fronteggiare tale scenario, la flessibilità diventa ancora più importante e premiante. Il tema del Change Management e del re-skilling è molto sentito e oggi molte realtà lo declinano per favorire la diffusione della cultura dell'innovazione e della sostenibilità, valori sempre più importanti e diffusi nelle organizzazioni aziendali.
È un percorso che richiede accompagnamento, ma noto che c'è la sensibilità giusta, anche nel comprendere che i lavoratori vanno adeguatamente accompagnati in un percorso di apprendimento di nuove skill e di cambiamento di quelle che sono le mansioni loro affidate e richieste. È un processo che non può essere totalmente in capo al singolo lavoratore, ovviamente, ma deve coinvolgere l’azienda nella sua totalità.
Dal tuo punto di osservazione privilegiato, puoi dirci quali sono le caratteristiche che rendono “vincenti” oggi una startup?
SMAU propone eventi non solo in Italia ma anche all’estero, dal 2015, con appuntamenti a Berlino e Londra, e da quest'anno, per la prima volta, anche a Parigi. Lo dico perché è proprio confrontandoci anche con l'ecosistema dell'innovazione europeo che abbiamo capito che il primo grande valore (e segno distintivo) di una startup, quello che guardano gli incubatori ma anche le grandi aziende che vogliono instaurare collaborazioni o i fondi di investimento, è dato dal team.
La squadra è l'elemento più rilevante per valutare la “bontà” di una startup, persino prima delle idee progettuali o di business, delle disponibilità economiche o della presenza e della risposta sul mercato.
Ancora una volta torno al tema della flessibilità. Le startup vincenti oggi sono quelle modellate su team eterogenei e collaborativi capaci di portare avanti nuove sfide in modo agile. Ruota sempre tutto attorno alle persone. L’innovazione tecnologica è importante, ma le persone sono fortunatamente ancora al centro.
Perché è così importante oggi fare Open Innovation?
Nei tavoli di lavoro che, come SMAU, organizziamo con le aziende, proprio per condividere le esperienze in corso legate all'innovazione, la frase che sempre più spesso emerge è: “mai più da soli”.
Sono molto entusiasta nel constatare che c’è molta apertura da parte di tutte le realtà, dalle più grandi e consolidate alle piccole startup, nel condividere esperienze e risultati raggiunti, anche nel raccontare cosa non ha funzionato in determinati progetti e percorsi di innovazione. È proprio grazie a questa apertura che l'innovazione può - in maniera open - portare a risultati tangibili e misurabili che fanno davvero progredire ed evolvere le aziende.
Come si potrebbe favorire una maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro, soprattutto in ruoli decisionali?
Per favorire una maggiore partecipazione delle donne, credo che l’esempio e la condivisione siano le due armi migliori. Io faccio parte della “Carica delle 101”, una community di 101 tra manager, imprenditrici, professioniste che hanno deciso di mettere a disposizione la loro esperienza e le proprie competenze a beneficio dell'ecosistema delle startup, con l’obiettivo di condividere la propria esperienza professionale con le giovani imprese, ma anche valorizzare il ruolo della donna nel mercato del lavoro.
Credo che la via migliore per incoraggiare le persone ad impegnarsi per il raggiungimento di questo obiettivo sia l’esempio diretto; quindi, mettendoci tutte concretamente a disposizione per dimostrare che anche le donne ce la possono fare.
Quando pensi all’innovazione a quali immagini la associ?
La immagino come tante persone che si tengono la mano.
L'innovazione, secondo me, deve necessariamente fondare le proprie radici nelle persone e nella loro capacità di stare insieme e collaborare.
Cosa significa per te curiosità e in che modo si lega all’innovazione?
La curiosità è uno spunto iniziale, quello che ti fa andare oltre le certezze. È quella “cosa” che ti fa fare un passo in avanti pur senza avere la certezza di trovare un terreno solido.
E questo è quello che gli imprenditori fanno, si assumono responsabilità correndo rischi. Noi italiani poi siamo un grande popolo, dalla nostra curiosità abbiamo creato imprese magnifiche e fatto la storia.
La curiosità va poi necessariamente di pari passo con l’innovazione perché innovare vuol dire cambiare e la curiosità è quella che ti fa fare slanci in avanti verso cose che non conosci.
7 aprile 2022
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