Innovation sparks
Allitude: un unico punto di verità per fare del dato il pilastro portante del business
Intervista a Silvia Badinelli, Responsabile Direzione Tecnica, Business Services di Allitude
Tempo di lettura: 5 min
Governance, sicurezza e controllo sono tutt’altro che freni all’innovazione, sono acceleratori di trasformazioni importanti, anche nella sperimentazione e messa a terra di tecnologie avanzate come l’Intelligenza Artificiale.
Nata il primo gennaio del 2020 dall’aggregazione di otto società IT che si occupavano delle Banche di Credito Cooperativo e piccole Banche Popolari, con l’obiettivo di razionalizzare la filiera IT e i servizi di back-office erogati per le Banche associate al Gruppo Cassa Centrale Banca (oggi ottavo gruppo bancario italiano), Allitude è una realtà con circa ottocento dipendenti che, di fatto, fungono da IT Department per la Banche del Gruppo Cassa Centrale Banca.
“In questa nostra missione è evidente l’impegno nel proporre servizi efficaci ma anche affidabili e sicuri (anche per ovvie ragioni di compliance)”, condivide Silvia Badinelli, Responsabile Direzione Tecnica, Business Services di Allitude.
Per noi il dato assume un significato e un valore strategico non solo ‘aggregante’ per l’integrità di business delle varie entità che compongono il nostro gruppo, ma anche determinante per le decisioni chiave di business e la compliance normativa nazionale e sovranazionale. Silvia Badinelli Responsabile Direzione Tecnica, Business Services Allitude
Quali sono le sfide di una realtà con una missione IT così sfidante come la vostra?
La nostra storia aziendale è significativa sia dal punto di vista della trasformazione e dell’organizzazione interna, sia dal punto di vista dello sviluppo dei servizi per il gruppo bancario e le banche associate. Uno scenario trasformativo dove il dato assume un significato e un valore strategico non solo ‘aggregante’ per l’integrità di business delle varie entità che compongono il nostro gruppo, ma anche determinante per le decisioni chiave di business e lo scenario regolamentare sovranazionale.
Siamo passati dal dover governare di fatto i dati e la costruzione del dato e dei risultati finali per le “n” legal entity che, prima della costituzione del Gruppo, erano supportate da società esterne indipendenti, a dover progettare la “filiera del dato” in maniera aggregata, completa e coerente. Ad esempio, oggi quando produciamo report e output per gli organismi di vigilanza, aggreghiamo i dati bancari di 65 legal entity; dobbiamo interpretare in modo coerente i fenomeni e i processi bancari di entità che continuano a mantenere la loro individualità come azienda (quindi anche con organizzazioni ed articolazioni differenti tra loro), fornendo un aggregato che deve essere esattamente la fotografia di un gruppo bancario e dei suoi processi.
L’integrità e la coerenza del dato diventano elementi fondamentali e imprescindibili lungo tutta la filiera di costruzione, distribuzione, utilizzo del dato. La sfida più importante è stata proprio la centralizzazione: abbiamo lavorato fin da subito per la costruzione di un unico punto di verità di aggregazione del dato, che non esisteva prima, per permetterci di elaborare una grande quantità di dati che deve restituire una visione unica e coerente dello scenario che andiamo a rappresentare.
La vostra è una realtà sottoposta a vigilanza, come si bilancia il rigore dei controlli e della governance con le esigenze di velocità e innovazione?
La compliance normativa e il rigore degli organismi di vigilanza sovranazionale rappresentano in realtà una fortissima accelerazione, ci hanno in qualche modo “costretto” a muoverci velocemente nel costruire una filiera di elaborazione del dato con architetture centralizzate che ci ha permesso di crescere velocemente. Direi dunque che compliance e vigilanza, nel nostro caso, siano spinte di accelerazione e crescita.
L’urgenza che gli organismi di controllo sovranazionale impongono, non solamente nel momento di una ispezione ma anche nelle richieste una tantum sulla produzione di un framework aggregato e informativo della banca nel suo complesso, richiedono da parte nostra una produzione estremamente reattiva ma al contempo precisa, di qualità, coerente con il patrimonio informativo offerto.
Questa agilità si riflette anche sulla nostra capacità di progettare soluzioni e servizi, nonché introdurre tecnologie abilitanti, velocemente per dare la possibilità alla capogruppo e a tutte le banche consorziate di accedere al dato, leggerlo, gestirlo, utilizzarlo per produrre report e rappresentazioni.
Cosa significa, dunque, avere un unico punto di verità del dato?
La trasformazione che ci siamo trovati a dover gestire ci ha portato, e ci sta portando, a costruire e governare una filiera dove una base dati centralizzata deve costituire l’unico punto di verità del dato, dove quel dato che ha un significato unico per la banca viene prodotto e poi utilizzato dai cosiddetti “sistemi consumatori” (applicazioni, utenti).
Stiamo inserendo la piattaforma SAS per l’ambito del Risk Management, l’Antiriciclaggio e le funzioni di Controllo, ma l’uso del dato è sempre governato da questo nostro unico punto di produzione/controllo. Il dato è unico, integro e coerente per tutti i sistemi di consumo, siano essi applicazioni come quelle di SAS oppure utenti finali che accedono alle informazioni per fare analisi e produrre in autonomia documenti di reporting.
In questo modo riusciamo a evitare quelle stratificazioni che tipicamente avvengono in modo naturale quando le aziende si trasformano in un tempo più lungo, rendendo più agile la via per l’innovazione di oggi e di domani.
Cosa c’è nell’innovazione di domani di Allitude?
In questo momento ci stiamo ponendo come osservatori delle ultime frontiere dell’Intelligenza Artificiale. Stiamo lavorando per l’adozione di un motore di Machine Learning che, in maniera supervisionata e controllata, impa dall’enorme quantità di dati che produciamo e aiuterà gli operatori a fruire di informazioni in modo produttivo, efficiente, performante e sicuro.
Stiamo introducendo, sempre per le funzioni di governance e controllo, altri sistemi, facendo molta attenzione agli aspetti di sicurezza e affidabilità (Trust nel pilastro della strategia SAS) ma non come freno all’innovazione, tutt’altro... come elementi abilitanti della trasformazione efficace.
Oggi non si può prescindere, anche in contesti fortemente normati e vigilati come il nostro, dall’adozione di tecnologie abilitanti che vanno nella direzione dell’automazione. Abilitanti però non significa sostitutive. L’interpretazione del dato, la comprensione dei fenomeni, la presa di decisioni sono processi che rimangono saldamente in capo alle competenze dei professionisti che operano nella nostra realtà. Le tecnologie sono abilitanti tali processi, non sostitutive, consentendo di ottenere efficienza e produttività.
Governance e sicurezza sono fondamentali, anzi sono gli acceleratori della trasformazione e dell’innovazione in quanto consentono di fare grandi passi trasformativi sia a livello di sperimentazione che, poi, di messa a terra.
22 aprile 2024
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