Data for Good
Migliorare l’assistenza ai pazienti adattando le risorse in base alle necessità
Intervista a Francesco Copello Direttore U.O. Controllo di Gestione - Direttore Dipartimento di Staff Ospedale Policlinico San Martino di Genova
All’Ospedale Policlinico San Martino di Genova c’è stato un cambiamento di passo importante dettato da un uso smart dei dati. Il vantaggio atteso per i pazienti è la possibilità di pianificare al meglio le risorse sulla base di un approccio sempre più personalizzato.
Per migliorare l’assistenza e la somministrazione delle cure, si è passati da un’analisi dei dati di tipo verticale, ovvero organizzata per unità operative, a un’analisi trasversale: così facendo è possibile tenere conto di tutti i processi che riguardano e coinvolgono i pazienti, compreso il loro monitoraggio nella fase successiva alle dimissioni.
Il risultato atteso? Equità di accesso ai servizi ospedalieri, percorsi diagnostico-terapeutici e assistenziali adeguati e in linea con le indicazioni delle società scientifiche e della ricerca, monitoraggio costante dei pazienti oltre il percorso ospedaliero.
Vediamo come.
Miglioramento della Pianificazione
Ora è possibile ottimizzare la pianificazione delle sale operatorie e degli asset necessari, ma anche la gestione delle risorse mediche e degli spazi disponibili nell’ospedale: con un tipo di analisi trasversale, l’informazione primaria proviene dalle liste di attesa e, all’interno di queste, vengono identificate le priorità di intervento non solo in base alle patologie e alle urgenze, ma anche in funzione di dati più estesi come, per esempio, il tempo di ricovero previsto per un tipo specifico di patologia. Un cambio di prospettiva fondamentale, che permette di pianificare le risorse – e non di adattarle work in progress - in base alle necessità di assistenza e cura delle persone, partendo da un’analisi del fabbisogno vero e proprio visto dal punto di vista del paziente.
Equità di Accesso
Quando si parla di permanenza dei pazienti in ospedale, la fotografia rischia di non essere realistica: molte volte, ad esempio, alcune degenze sembrano estremamente lunghe e vanno a incidere sulla media della permanenza in reparto in maniera negativa. Con una visione trasversale, è possibile sapere sempre se un paziente si è trattenuto in ospedale a causa di criticità organizzative interne o per eseguire uno specifico percorso consigliato dallo staff medico. Questo tipo di analisi permette anche di fare analisi qualitative legate all’equità di accesso ai servizi dell’ospedale - sempre in ottica di migliorare il servizio, partendo da dati reali e oggettivi.
Possiamo incrociare i dati con i nuovi percorsi in ottica di miglioramento, vedendo anche le unità operative non più in forma verticale ma in ottica trasversale e con un approccio multidisciplinare: è così che mettiamo in campo le risorse necessarie in base alle reali necessità, anche se questo significa dover governare una maggiore complessità interna. Francesco Copello Direttore U.O. Controllo di Gestione - Direttore Dipartimento di Staff Ospedale Policlinico San Martino di Genova
Report precisi e Evidence Space
In campo oncologico, ad esempio, una visione trasversale permette di verificare la situazione reale suddivisa per patologia quasi in tempo reale: è importante conoscere il numero di pazienti legati alla patologia, quanti ricoveri hanno fatto, quanti e quali trattamenti chemioterapici hanno dovuto affrontare, l’incidenza della necessità di interventi chirurgici e le relative tempistiche, etc..
Queste analisi danno vita a report molto significativi che possono permettere all’ospedale di aderire agli elevati livelli internazionali che dal punto di vista clinico definiscono percorsi strutturati ormai consolidati. Poter assicurare percorsi diagnostico-terapeutici e assistenziali adeguati e in linea con le indicazioni delle società scientifiche e della ricerca significa essere all’interno del così detto “evidence space”, ossia “in linea con le indicazioni della medicina basata sulle evidenze”.
Monitoraggio dei pazienti oncologici
Riuscire ad avere un approccio trasversale anche sugli esiti post-degenza è fondamentale per prendere le decisioni migliori, sempre nell’ottica del benessere del paziente. In questa fase la possibilità di incrociare i dati con quelli del Servizio Nazionale e della Regione, nonché delle Regioni vicine, è di grande importanza. Avere informazioni sulle percentuali di sopravvivenza non è sufficiente: è necessario capire quali sono le tendenze di recidive, quante persone necessitano di ulteriori interventi chirurgici o di ulteriori terapie oncologiche, quali trattamenti portare avanti e naturalmente sapere in quali specifiche condizioni questi trattamenti funzionano meglio di altri.
Come riassume Francesco Copello, Direttore U.O. Controllo di Gestione - Direttore Dipartimento di Staff, Ospedale Policlinico San Martino di Genova: “Devo dire con un certo orgoglio che noi oggi riusciamo ad avere una misurazione molto ampia degli esiti suddivisa per singola patologia, per operatore e per unità operativa. Non si parla solo in termini di sopravvivenza dei pazienti, ma anche in termini di re-interventi, nuovi ricoveri, nuove terapie necessarie. Possiamo incrociare i dati con i nuovi percorsi in ottica di miglioramento, vedendo anche le unità operative non più in forma verticale ma in ottica trasversale e con un approccio multidisciplinare: è così che mettiamo in campo le risorse necessarie in base alle reali necessità, anche se questo significa dover governare una maggiore complessità interna.”
Senza una corretta analisi dei dati, tutto questo non sarebbe possibile: ancora una volta, gli analytics si rivelano ottimi alleati per un futuro migliore, sempre più innovativo e human-centered. A dispetto della “freddezza” che viene spesso imputata ai dati!
Vuoi saperne di più su come l’Ospedale Policlinico San Martino di Genova utilizza gli Analytics?
8 maggio 2023
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