Risk Management, le nuove frontiere: dallo stress test ai nuovi standard contabili IFRS 9

Le nuove normative europee in materia di risk management e standard contabili IFRS 9 stanno mettendo sotto pressione il mondo bancario.
Serve un’infrastruttura analitica aperta, flessibile e omnicomprensiva a supporto di un approccio enterprise.

Articolo di
Anselmo Marmonti, Risk & Finance Intelligence - Regional Leader Central East Europe, SAS
Martim Rocha, Principal Business Solutions Manager, SAS Risk Centre of Excellence - EMEA/AP

Stress Test Workbench - screenshot

Il crollo finanziario globale ha portato al convincimento che i requisiti regolamentari e le regole contabili abbiano contribuito, almeno parzialmente, alla sottostima di alcuni fenomeni e all’accelerazione ed inasprimento della recessione economica. Da qui, l’attenzione da parte degli enti regolatori nel rendere più accurate e maggiormente predittive le valutazioni in funzione anti-crisi. Il 24 luglio 2014, l’International Accounting Standards Board (IASB) ha emesso il nuovo standard IFRS (International Financial Reporting Standards) 9 in sostituzione del precedente IAS (International Accounting Standards) 39, prevedendo un’effettiva entrata in vigore nel 2018.

Gli esperti concordano su una timeline di implementazione strategica che prevede l’inizio di un parallel run già per gennaio 2017, per poter garantire un ottimale go-live nei tempi stabiliti. La normativa prescrive nuove modalità per la classificazione e misurazione degli strumenti finanziari (attività e passività), per la valutazione delle perdite attese creditizie e delle svalutazioni sugli asset finanziari, nonché per la contabilizzazione delle operazioni di copertura (hedge accounting).

“Le nuove normative - spiega Martim Rocha, Principal Business Solutions Manager, SAS Risk Centre of Excellence - EMEA/AP - impattano duramente sul sistema di erogazione del credito e sugli indicatori di bilancio per l’Istituto. Il modello introdotto dall’IFRS 9 intende fornire un quadro attendibile sulle Expected Credit Losses (ECL) delle attività finanziarie di una banca, passando a valutazioni forward looking basate sulla proiezione negli anni futuri dei parametri di rischio quali Probabilità di Default (PD), Exposure At Default (EAD) e Loss Given Default (LGD). Si tratta quindi di definire nuovi modelli e di simulare l’impatto sul bilancio relativamente a scenari strategici dell’istituto piuttosto che di contesto macroeconomico. Tutto ciò presuppone la disponibilità di informazioni certificate, l’integrazione di molteplici modelli e la capacità di calibrare le analisi rispetto al proprio modello di business, nella trasparenza dei processi e nella piena governance dei modelli”.

Settore Bancario, l’impatto di un contesto normativo complesso

Gli aggiornamenti dello IASB si inseriscono in un panorama legislativo già estremamente complesso per il settore Bancario. Le banche europee sono costrette a misurarsi periodicamente con gli esercizi di stress test imposti dal EBA per dimostrare la propria capacità di sostenere in futuro potenziali downturn economici e finanziari, e che verranno valutati nell’ambito del nuovo processo SREP (Supervisory Review and Evaluation Process). ​A gennaio 2013, il Comitato di Basilea (BCBS) ha pubblicato la circolare 239 “Risk Data Aggregation and Reporting”, con una serie di linee guida per migliorare le pratiche di monitoraggio e gestione del rischio a supporto dei processi decisionali che comportano per gli istituti finanziari evoluzioni dei sistemi informativi per garantire al business le informazioni certificate anche intra-day e on-demand.

“L’IFRS 9, all’interno del più ampio contesto normativo di riferimento - prosegue Rocha -, comporta importanti cambiamenti sul fronte dei processi e degli strumenti analitici all’interno degli istituti finanziari. Innanzitutto, bisogna selezionare gli scenari di mercato e gli orizzonti temporali da considerare, rivedere le motodologie di valutazione dei risk parameters sull’intero portafoglio, definire e validare nuovi modelli di calcolo e simulazione, individuare e implementare le tecnologie a supporto”.

Nella vision di SAS, l’ammodernamento dei sistemi informativi, ai fini di un corretto allineamento con gli attuali requirement, deve avvenire sulla base di due direttrici: la dimensione enterprise per centralizzare tutti i processi di data e model governance e la velocità di elaborazione per permettere agli utenti di business di poter simulare autonomamente diverse ipotesi e accelerare il processo di decision making.

Verso una soluzione completa di Model Governance


"Le normative di financial reporting e stress testing (per cui SAS propone due soluzioni specifiche, ovvero SAS® Model Implementation Platform e SAS® Stress Testing Workbench, entrambe rilasciate lo scorso settembre, che si aggiungono alla piattaforma SAS® Risk Data Aggregation e Reporting a supporto della BCBS 239, ndr) - afferma Anselmo Marmonti, Risk & Finance Intelligence - Regional Leader Central East Europe, SAS - rappresentano solo un risvolto del ben più ampio contesto regolamentare. Il primo passo è evolvere l’infrastruttura IT in modo da superare le attuali visioni a silos per esempio con un approccio federato, mettendo in relazione le informazioni e i modelli relativi ai diversi ambiti pur preservando i sistemi già esistenti, grazie a una piattaforma flessibile, integrabile nell’ambito delle architetture tradizionali e sostenibile (cioè in grado di evolvere nel tempo secondo necessità), a supporto di una visione enterprise cross CRO e CFO.

In quest’ottica, il framework SAS rappresenta una soluzione completa che offre oltre alla governance del dato anche un model inventory condiviso e funzionalità analitiche comuni”."Le nostre soluzioni - aggiunge Rocha - si basano da sempre su standard aperti e sono in grado di integrarsi con le tecnologie di terze parti (ad esempio, possono eseguire modelli elaborati da piattaforme di altri vendor basate su open-source, ndr), permettendo di preservare gli investimenti già intrapresi in passato".

Analytics self-service per decisioni rapide ed efficaci

La rapidità decisionale invece si ottiene attraverso il ricorso all’in-memory computing, su cui si basa il motore analitico delle soluzioni SAS, e la fruizione self-service degli analytics. “Gli Istituti finanziari sono costretti a rispondere con estrema velocità ai requisiti normativi in continua evoluzione - dichiara Marmonti -. Gli utenti di business devono essere in grado di utilizzare in totale autonomia i tool di analisi, senza dover dipendere dal dipartimento IT per l’esecuzione di elaborazioni on demand e senza dover avere un background IT specifico. Solo in questo modo possono calibrare i propri modelli, valutando rapidamente i possibili impatti sull’intero portafoglio di diversi scenari ed ipotesi e avendo la possibilità di verificare i risultati intermedi e finali esplorando i dati fino al massimo livello di dettaglio, sui diversi orizzonti temporali simulati, attraverso le interfacce grafiche intuitive delle nostre soluzioni”.

L’urgenza del cambiamento

Le scadenze regolamentari si avvicinano rapidamente, l’esperienza SAS in questi progetti permette di ottimizzare le tempistiche necessarie per le dette evoluzioni, questo è il momento per cogliere il cambiamento Regolamentare a favore dell’evoluzione ed innovazione dei sistemi a supporto. In questo modo è possibile beneficiare a pieno delle nuove architetture nel rispetto alle scadenze stringenti, evitando il ricorso a soluzioni di contingency che solitamente risultano meno efficienti e più onerosi nel medio periodo. “Al momento - dice Marmonti – stiamo collaborando con i grandi gruppi che hanno già avviato diverse progettualità, mentre gli istituti di medie dimensioni si stanno avviando verso percorsi di questo tipo. Come partner tecnologico SAS supporta i propri clienti nell’andare oltre la pura compliance, attivando sistemi che permettano certamente di indirizzare le esigenze puntuali normative, ma che diventino asset strategici aziendali come nel caso del IFRS9, dello Stress Test e del Anacredit. In questo modo la banca può ottenere un’effettiva evoluzione delle proprie practices in ottica enterprise con una riduzione degli costi necessari per far pronte per esempio ad un nuovo esercizio di stress test.

“SAS - interviene concludendo Rocha - si è distinta come punto di eccellenza e riferimento nel mondo bancario nelle aree Finance e Risk Management. Grazie al suo bagaglio di consolidata esperienza e know-how, si presenta come partner ideale per risolvere le moderne necessità di compliance normativa e gestione del rischio”.

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Nella vision di SAS, l’ammodernamento dei sistemi informativi, ai fini di un corretto allineamento con gli attuali requirement, deve avvenire sulla base di due direttrici: la dimensione enterprise per centralizzare tutti i processi di data e model governance e la velocità di elaborazione per permettere agli utenti di business di poter simulare autonomamente diverse ipotesi e accelerare il processo di decision making